Carissimi amici,

hola hola! Vi porto il saluto affettuoso e “caliente” dei nostri piccoli fratelli “campesinos”…che ho raggiunto in un tanto inaspettato quanto straordinario viaggio missionario in mezzo alla Cordigliera delle Ande, nella zona più povera ma anche più spettacolare del Perù: la regione dell’Apurimac.

Sono partita il 17 Ottobre alla volta di Cuzco, dove le Suore Francescane mi hanno accolto e…velocemente…hanno organizzato una jeep che il 19 ottobre mi ha portato a raggiungere la Missione di Tambobamba….tra mille curve, strapiombi e paesaggi mozzafiato…oltre ad un bel po’ di “mal d’altura” sopra i 4300 mt di altitudine.

È bastato molto poco per rimettermi in forma, e da subito mi sono resa disponibile per le varie necessità della Missione.

Innanzitutto ho aiutato Sr Lily nel Dispensario: a Tambobamba c’è un Ospedale  statale praticamente inesistente…senza mezzi né competenze diagnostiche né terapeutiche. La gente viene a piedi dopo giorni e giorni di cammino, provenendo dalle comunità campesine sparse tra le Ande, e punta sul Dispensario delle Suore come unica fonte certa di consulto clinico e fornitura farmaci. Le malattie più diffuse sono febbri, malattie respiratorie, gastroenteriti, traumi, malnutrizione…

Abbiamo fatto del nostro meglio per curare i malati che sono giunti al Dispensario, ma avevamo a disposizione pochi strumenti per risolvere le necessità che si presentavano, e dovevamo fare i conti con la mancanza di acqua e, a volte, con la mancanza di luce.

Poi ho accompagnato Sr Lily nelle attività pastorali, aiutandola negli incontri con i bambini, con i giovani, con gli anziani.

Abbiamo poi organizzato 3 spedizioni nei villaggi andini…dove abbiamo incontrato le famiglie più povere ed abbiamo portato tutta la provvidenza che avevo messo nelle valigie insieme a Sabrina: berretti, sciarpe, tutine calde per neonati e bimbi, caramelle,…..

La dignità ed il sorriso con cui bimbi ed adulti hanno accolto i doni che gli abbiamo portato è stata commovente. Il loro “muchas gracias” era ricco di affetto, semplicità, e rendeva le più piccole cose molto più preziose del valore che avevano. E pensare che noi di caramelle e vestiti siamo strapieni, tanto che non sappiamo spesso cosa farcene. Poi ho aiutato Sr Nancy, Sr Agostina e Sr Elisabeth nelle piccole faccende di casa, ed ho salutato i bimbi dell’Internado “Casa Nazareth”…una bellissima struttura che accoglie e dona vitto, alloggio, sostegno educativo e sociale ad 80 bimbi poveri. Poi…ed è la cosa più bella di questo viaggio…ho fatto la mamma.

Con le Suore vive infatti il piccolo Christofer, un angelo abbandonato dalla mamma quando aveva 15 giorni, ed ora in famiglia con le Suore in attesa di adozione. Adesso ha 5 mesi, è pacioccone e tanto bello quanto buono.

Me lo sono coccolato sempre, e gli sono stata accanto quando le Suore erano impegnate per le mille attività quotidiane: così, tra un pannolino, un biberon, ed un po’ di salti sul letto, ho imparato a farlo felice e lui….con il suo sorriso sempre disarmante…ha fatto felice me.

Che dire? Veramente nella povertà si trova una luce che nulla può sostituire.

In realtà, se devo fare un semplice bilancio di questo viaggio, è maggiore quanto ho ricevuto rispetto a quello che ho potuto donare. Le mie piccole mani hanno fatto molto poco, eppure so che il Signore sa trasformare in grande cosa anche il più piccolo nostro dono. Affido a lui dunque ogni istante di questa piccola grande esperienza. E come regalo vi mando il sorriso di Christofer.

Lui…così piccolo ….non sa neanche se ha un domani….eppure sorride.

È per me il simbolo piu speciale di questa esperienza missionaria.
Lo ho soprannominato “il mio tambobambino”…veramente nei più piccoli e poveri si specchia il volto di Dio.

“Entonces”…vi abbraccio ringraziandovi ancora di tutto, e donandovi un gioioso saluto di pace  e bene,

Lorenza
15 dicembre 2011.

  

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